E’ Primavera!

La luce del sole si fa più intensa e calda. Le giornate si allungano e il risveglio della natura è percepibile a fior di pelle. Marzo in ayurveda è considerato il mese “più caldo” dell’anno perché il nostro organismo non è ancora pronto al sole forte e solo gradatamente si mette a regime. Spesso poi, il primo caldo provoca raffreddori o sinusiti. Il motivo? Il rapido rilascio di “grassi” nel sangue che aumenta l’elemento acqua e attacca i polmoni. Anche a livello emozionale marzo può portare instabilità e difficoltà, per il medesimo rilascio tossinico sul piano sottile. Lo yogi attento al cambio di stagione, e ad ogni influenza che arriva dal Macrocosmo attorno a lui, non si farà cogliere impreparato e sarà pronto a variare la propria dieta e l’intero lifestyle. Eccovi alcuni suggerimenti pratici, che ciascuno dovrà adattare con consapevolezza alla propria costituzione individuale (prakriti).

Durante la primavera, la Natura mette in atto dei passaggi così potenti che da sempre è vissuta dall’uomo come un momento di difficile equilibrio, di riposizionamento e ribilanciamento di tutti gli elementi e, a livello organico, è uno dei passaggi più stressanti e sfidanti dell’anno. Per questo gli antichi saggi dell’India, i Rishi, crearono precisi rituali e grandi feste associati alla primavera, a ricordarci l’importanza e la delicatezza di questo rinnovamento e la nostra totale connessione con il mondo naturale. Il grande Maestro T. Krishnamacharya cambiava il suo approccio all’insegnamento a seconda del periodo dell’anno.

Proprio come i germogli che sbocciano, anche noi ora iniziamo a mettere il naso fuori, nel mondo. Purtroppo però questo spesso non avviene in maniera armonica come vorremmo. Quando l’instabilità dell’inizio della primavera arriva, i nostri corpi non sanno a chi affidarsi: il sistema immunitario dovrà ancora lottare con freddo e neve oppure possiamo spingere le surrenali a portarci fuori casa per godere dell’aria e del sole?

La cosa più importante in primavera è far ripartire (e poi stabilizzare) il metabolismo dopo la sedentarietà della stagione fredda e procedere con un buon programma di Detox. Una strategia di salute ayurvedica ti porterà quindi anzitutto a stare al caldo, fare attività fisica vigorosa, asciugarti, riaccendere Agni, il fuoco digestivo, ovvero ridurre il kapha accumulato e detossificare l’organismo da ogni accumulo di Ama (tossine) depositatisi nei tessuti durante l’inverno.

Attività fisica, ad esempio, sostenuta da un ciclo di massaggi per aiutare la circolazione del sangue, bagni caldi e sauna per rivitalizzare e stimolare i tessuti.

Kapha addio

La primavera si lascia alle spalle la stagione fredda, dominata da Kapha dosha (acqua + terra) e va verso un aumento del calore del Fuoco (Pitta). A volte lo farà sbilanciandosi verso Vata e aggravandolo (nei giorni ventosi e secchi). Altre tornando verso Kapha dosha (nelle giornate piovose e umide). Se c’è continuo oscillare, senza stabilità, dall’uno all’altro si può determinare uno squilibrio di Vata, che dovrà essere tenuto sotto controllo da ritmi e routine regolari.

Abbiamo visto che dei tre dosha (Vata, Pitta e Kapha) è proprio Kapha che dà forza e salute al tuo sistema immunitario, grazie alle sue qualità “materne” di acqua-terra. Porta lubrificazione alle giunture, crea muco per proteggere i tessuti super sensibili dei seni nasali e paranasali, dei polmoni e dello stomaco. Determina anche la forma e la forza dei tuoi muscoli. Quando è in equilibrio Kapha ti fa sentire forte, stabile e calmo. Se è fuori equilibrio potresti sentirti assonnato, stanco e svogliato. Potresti avere eccesso di muco nei bronchi, sinusite, nausea, soprappeso, ritenzione o pesantezza negli arti. E’ molto importante riportare Kapha in equilibrio in primavera. D’inverno il corpo, influenzato dal kapha, ingrassa, si impigrisce, ha bisogno di più sonno e di più cibo. Occorre ora rimuovere questa pesantezza con un ritmo e una routine stagionale che permetta di alleggerirsi fisicamente, mentalmente ed emozionalmente. Il miglior approccio è come sempre multifattoriale, fatto cioè da un intreccio di dieta leggera, erbe specifiche, asana e pranayama, meditazione e rituali devozionali. Potrebbe sembrare troppo ma bastano pochi cambiamenti all’inizio, per creare un energia sattvica virtuosa che farà il resto del programma. E’ importante con Kapha dosha procedere a piccoli passi perché la sua natura testarda, densa e pesante, lo rendono un “nemico” molto ostinato.

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Dieta leggera, vitale e super-colorata

Bene prediligere cibi depurativi, succhi e tisane. Dopo il grande accumulo dell’inverno è doveroso fare pulizie. Il muco, prodotto in grandi quantità da Kapha Dosha, deve essere drenato e ripulito bene in questa stagione. Niente latticini, quindi, principali mucogenici alimentari, e sì a tutti gli agrumi, (limoni in primis) veri e propri spazzini e alcalinizzanti del sistema. I sapori piccante, amaro e astringente riducono kapha e aiutano a ripulire i tessuti.

Abbondare con il crudo, in particolare tutte le verdure a foglia verde. Prediligere tra le radici barbabietole, carote e rape per mantenere pulito il fegato.
Piselli e fagioli freschi sono proteine leggere perfette in questa stagione. Prezzemolo, asparagi, cicorie, radicchio, crescione e spinacino fresco non devono mancare. Tutte le bacche e i frutti di bosco sono ora di stagione e vanno inseriti assolutamente come spuntino pomeridiano, per il loro sapore astringente che ripulisce il fegato e calma il sistema nervoso. Cipolla, aglio, zenzero, coriandolo, cumino e chili sono da aggiungere ai cibi o ai centrifugati per riattivare la circolazione e ripulire il sangue.

In generale la cena dovrebbe essere particolarmente leggera in primavera, in totale assenza di cereali e proteine animali. Devi bere moltissimo, succhi estratti da frutta e verdura in particolare. E tenere ben pulito il colon, aiutandoti, se necessario, da un semplice enteroclisma domestico una volta a settimana. A volte durante l’inverno si accentuano problematiche di dolori muscolari o articolari. Una dieta vegana può in questi casi rapidamente riportare l’infiammazione e il dolore in equilibrio.

Ripulire i canali nasali

Sfortunatamente per molti la primavera è tempo di allergie. Il Kapha, pesante e umido, contribuisce a queste patologie. Se è così, occorre attivare una detox più decisa, e praticare ogni giorno il Jala neti per la pulizia delle narici. L’acqua tiepida salata e medicata con erbe specifiche aiuta a riportare le muscose in equilibrio. Aggiungi ad esempio, Triphala, Eucalipto e Goldenseal (Hydrastis canadensis). Anche il Gotu kola e il calamo aromatico sono erbe tradizionalmente usate in Ayurveda per le applicazioni nasali.

Ripulire gli Srota (i canali corporei)

Per eliminare gli eccessi di Ama e ripulire le tossine dai tessuti, la tradizione fitoterapia ayurvedica utilizza piante specifiche. Per detossificare il fegato e la cistifellea, ad esempio, poche erbe sono efficaci come la radice di bardana e il carciofo. Gli estratti in tintura madre, presi regalmente durante i primi due mesi di primavera, hanno effetti eccellenti e di lungo termine. Il carciofo crudo può essere anche estratto e centrifugato per un succo super detossificante.
Il rafano non deve mancare di questa stagione, parte della famiglia dei cavoli, è numero uno per la detox di fegato e cistifellea. La radice nera in questo senso è da preferire. Ha un effetto coleretico, ovvero fluidifica i dotti biliari, aumentando il flusso di bile, migliorando Agni e la digestione dei grassi. Ottimo contro la costipazione cronica.
Anche il tarassaco svolge funzione detossinante per eccellenza e può essere preso in tisana, tintura madre o capsule. La formula classica ayurvedica del Triphala è un ottimo rimedio primaverile, perché va a ripulire in particolare il tratto digestivo.

Fai spazio

Per facilitare l’arrivo della primavera occorre creare “Sukha”, che qui traduciamo con “spazio buono” ovvero un generale stato di salute e felicità. Puoi cominciare a farlo mangiando ad esempio cibo sano e leggero, praticando asana e pranayama. Creare Sukha è importante in particolare in primavera quando si vuole uscire dall’energia kapha, perché aumenta il flusso di prana nel corpo. Come il vento muove le nuvole nel cielo, il prana sposta kapha, così i fluidi e il muco si muovono più facilmente attraverso il corpo. Se non crei Sukha, il flusso di prana è ristretto e contribuisce a Dukha (spazio cattivo), l’opposto. Dukha rappresenta la miseria di ogni restrizione e rende ancora più problematico il flusso di kapha. Per aumentare Sukha e prana nella tua pratica, scegli asana come gli squat che creano uno spazio “buono” nelle parti più pesanti del corpo: il bacino e le gambe. Bacino e gambe rappresentano la parte acqua-terra del corpo e sono spesso sede di ritenzione di grassi e acqua. Asana come Utkatasana (la sedia), Malasana (la ghirlanda), la meno nota Simhasana (Il Leone) e Khanjanasana forniscono calore, migliorano la mobilità delle articolazioni, facilitano la digestione e favoriscono la circolazione.

Muco addio

Lo stomaco, il petto, la gola e la testa sono la sede di kapha, in quanto producono e accumulano muco. Se praticate la respirazione intensa Ujjayi in Virabhadrasana I (posizione del Guerriero I), Surya Namaskar (Saluto al Sole), Bhujangasana (posizione del Cobra) e le torsioni da seduti, aiutate kapha a circolare più agevolmente alternando la compressione dell’addome e l’espansione del petto. Analogamente, i piegamenti in avanti capovolti come Adho Mukha Svanasana (posizione del Cane con la testa in giù), quelli in avanti in piedi e Halasana (posizione dell’Aratro) rafforzano il diaframma e favoriscono l’espulsione del muco.

Riaccendi il fuoco 

Secondo i principi dell’Ayurveda, per godere di buona salute è fondamentale avere un agni, o “fuoco”, digestivo sano. L’agni fornisce la forza fisica della digestione e l’energia psichica per digerire emozioni, pensieri e sensazioni. Un agni forte ti impedisce di produrre ama (tossine), un residuo che rimane nel corpo quando sperimenti o consumi cose che non riesci ad assimilare completamente. Ama è una sorta di veleno: accresce la stanchezza, l’indebolimento, l’infiammazione, l’insaziabilità e la depressione. Se non viene tenuto sotto controllo, può favorire l’insorgere di malattie più serie come l’obesità e i disturbi cardiovascolari. Per tenere acceso agni oltre a eseguire una pratica intensa che pompa prana nel corpo provate a praticare Uddhiyana Bandha Kriya, un esercizio di depurazione tradizionale. Quando interrompi la respirazione dopo l’espirazione, la tua concentrazione migliora, e questo aiuta a stabilizzare la fiamma di agni. Al tempo stesso, se mantieni il respiro regolare durante l’esecuzione degli asana puoi concentrarti con più facilità e assicurarti che il prana diffonda calore uniformemente nel corpo. In questo periodo dell’anno, è importante che tu sia costante con la pratica. Un allenamento regolare garantisce al corpo ciò di cui necessita per ridurre dolcemente e gradualmente il kapha in eccesso, e permette alla mente di uscire dalla nebbia dell’inverno

Sempre e solo con amore 

Ogni cambio di stagione richiede ascolto e consapevolezza maggiori per fare quei giusti cambiamenti che ci permettono di adeguarci al cambiamento degli elementi nel Cosmo. Ma ricorda anche che è bene procedere lentamente e con un approccio semplice e rilassante. Evita che questi programmi diventino un’altra voce del tuo interminabile elenco di “cose da fare”. Assapora la primavera con tutti i cinque sensi desti, semplificandoti la vita in modo da includere solo quelle cose che realmente ti rivitalizzano il corpo e la mente. La minaccia più insidiosa alla nostra salute sia fisica sia mentale, infatti, è rappresentata dalla frenesia con cui viviamo. Quando siamo sovrastimolati, sperimentiamo gli stessi problemi emotivi e neurologici di quando mangiamo troppo: ci riempiamo oltre la nostra capacità, al punto da indebolire l’intero sistema. Ecco perché non dobbiamo dimenticare di aumentare lo spazio positivo nella nostra vita. Le soluzioni possono essere le più varie: praticare regolarmente Yoga Nidra, spegnere più spesso la TV, recuperare un rapporto di amicizia fino a ritirarci in un luogo tranquillo dedicandoci solo al dolce far niente. Stare meglio con noi stessi, potenzierà il flusso del prana e non solo ci sentiremo più sani e leggeri, ma saremo anche pronti a goderci le meraviglie di questo splendido periodo dell’anno.

I RIMEDI DELLA TRADIZIONE PER LA STAGIONE 

Triphala
Le tre erbe classiche della tradizione ayurvedica sono molto importanti per la detox primaverile. Tre comprese al giorno per tutto il periodo primaverile.
Curcuma
Drena e secca il muco, prevenendo eventuali riniti e allergie. Puoi prenderne 1⁄4 di cucchiaino con del concentrato di dattero, tre volte al giorno.
Zenzero
Una tisana di zenzero e limone prima dei pasti, aiuta a tenere alto il fuoco digestivo. Se hai uno squilibrio Pitta, sostituisci lo zenzero con menta e finocchio.
Talisadi
Specifico per prevenire i raffreddori primaverili e per chi soffre di costipazione bronchiale cronica. Mezzo cucchiaino con un po’ di concentrato di dattero in acqua tiepida tre volte al giorno prima dei pasti.

IN FORMA IN CINQUE PASSI 

1. Coricati entro le 22 e metti la sveglia alle 6. La mattina massaggia il corpo con olio di sesamo, seguito da una doccia tiepida.
2. Attivati in una rigorosa pratica di Yogasana. Il Saluto al Sole è l’ideale. Tra i pranayama Kapalabhati è il migliore perché va a bruciare le tossine e aumentare Agni. Medita almeno una volta al giorno per dare stabilità al vata primaverile.

3. Prediligi i sapori amaro (es: tarassaco), piccante (aglio, cipolla, zenzero) e astringente (cavoli, broccoli, melograno)
4. Pratica il Jala Neti per la pulizia quotidiana del naso.

5. Evita le proteine animali e prediligi frutta e verdura fresche, Abbonda con succhi freschi appena estratti. Il migliore succo depurativo per la stagione è: mela, carota, sedano, barbabietola cruda e pezzettini di limone e zenzero.