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Ananda Yoga, la Via della consapevolezza e della Gioia Interiore
- Jayadev Jaerschky
- Tempo di lettura: 10 minuti
L’Ananda Yoga si basa sulla tradizione di Paramhansa Yogananda, autore di Autobiografia di uno Yogi, il grande maestro che per primo diffuse la scienza del Kriya Yoga in Occidente. Il suo discepolo diretto, Swami Kriyananda, ha praticato con lui e da quella profonda esperienza ha sviluppato lo stile Ananda Yoga, ponendo al centro la realizzazione del Sé.
Ananda Yoga: cos’è?
Le Radici Spirituali
Quando dico che ogni asana (posizione) esprime uno stato elevato di coscienza, mi riferisco all’origine stessa dello yoga. Secondo gli insegnamenti antichi, grandi Rishi (saggi) e maestri vivevano in stati di coscienza molto elevati; i loro corpi assumevano naturalmente posture che riflettevano quelle vibrazioni spirituali. Praticando consapevolmente queste posizioni, possiamo ritrovare le qualità divine insite nel nostro Sé, come la calma, la gioia o l’amore. Questo è il fulcro dell’antico Yoga, che è la radice di questa pratica.
Parlando di antico yoga, mi riferisco all’origine stessa della tradizione, nata in epoche di grande illuminazione in India, come il Satya Yuga. Yogananda voleva riportare alla luce lo yoga originale, che include sia le posizioni fisiche (Hatha Yoga) sia la dimensione meditativa (Raja Yoga). Swami Kriyananda ha recepito i suoi insegnamenti, dando enfasi alla meditazione e all’approccio classico alle asana, ma con una prospettiva che mira a risvegliare la consapevolezza dell’energia e la percezione interiore.
L’Importanza della Ricerca del Sé
Il cuore dell’Ananda Yoga è proprio la ricerca del Sé. Paramhansa Yogananda definiva i suoi insegnamenti come: “il sentiero della realizzazione del Sé”. Ogni postura è concepita per farci sperimentare una qualità specifica della nostra anima – come la forza, il coraggio, l’apertura del cuore – aiutandoci a ricordare che la nostra essenza più vera è già divina.
Il significato di Ananda e Kriya
Nel mio percorso di insegnante di Ananda Yoga, spesso mi viene chiesto di chiarire il senso profondo dei termini Ananda e Kriya, che sono alla base della nostra tradizione spirituale. In sanscrito, Ananda significa “gioia” o “beatitudine”: indica uno stato interiore che non dipende dalle circostanze esterne, ma rispecchia la vera natura della nostra anima. Swami Kriyananda ha sempre sottolineato che non è un luogo fisico o un’emozione momentanea, bensì la nostra essenza più autentica, nascosta dietro pensieri ed emozioni superficiali.
La parola Kriya deriva invece dalla radice kri, che significa “agire” o “fare”, simile alla radice di “karma” ma con un’accezione più specifica: l’azione che conduce alla realizzazione del Sé. Nel contesto dello yoga, il Kriya Yoga è un’antica scienza meditativa di trasformazione interiore, tramandata da secoli, per risvegliare la consapevolezza divina che dimora in ognuno di noi.
La Spiritualità nell’Ananda Yoga
Dalla Fisicità alla Coscienza Profonda
Uno dei tratti distintivi dell’Ananda Yoga è la sua profonda radice spirituale. Lo yoga viene inteso come un cammino di “riconoscimento” della propria dimensione interiore, non solo a livello fisico ma anche energetico e di coscienza. In questo senso, durante la pratica si parte dall’allineamento fisico dell’asana, si porta l’attenzione al flusso dell’energia vitale (il prana) e, infine, si tende verso livelli di consapevolezza sempre più profondi.
Il nostro sentiero di Yoga percorre una direzione molto spirituale, ma allo stesso tempo mettiamo molta enfasi sul corpo. Per la tradizione dell’Ananda Yoga il corpo è un tempio, di conseguenza va mantenuto in ottima forma. Cerchiamo di fare uno yoga basato su un grande allineamento nel corpo e nel respiro, arrivando così ad ottenere dei benefici fisici importanti: questo è un aspetto imprescindibile di ogni vera pratica yoga. Sì, seguendo Yogananda siamo molto spiritualmente orientati, ma lui stesso ha dato molta importanza al prendersi cura del corpo.
Consapevolezza ed Elemento Divino
La parola chiave in Ananda Yoga è consapevolezza. L’obiettivo è ampliare la percezione interiore, passando dalla fisicità alla dimensione spirituale, fino a sperimentare la presenza del divino in noi. Questo non ha a che fare con un atto di fede cieca, né con una religione specifica: è piuttosto un’esperienza yogica di un’energia o coscienza superiore. Nel nostro centro e nella scuola di Ananda Yoga abbiamo insegnanti di ogni estrazione religiosa (o laici), tutti uniti dalla convinzione che esista una realtà più profonda da sperimentare direttamente.
In questo video puoi trovare un estratto dei contenuti del mio libro “Vivere Patanjali“, in cui racconto i commenti di Paramhansa Yogananda agli Yoga Sutra di Patanjali.
Gli Asana e le Emozioni
Espressione delle Qualità Interiori
Ogni posizione yoga può risvegliare e riflettere una qualità specifica dell’anima. Ad esempio, i guerrieri simboleggiano il potere interiore e il coraggio; la posizione dell’albero (Vrikshasana) evoca la calma e la centratura; un Trikonasana ben eseguito può trasmettere una gioia espansiva. Gli archi (come Ustrasana o Dhanurasana) enfatizzano l’apertura del cuore, esprimendo amore e compassione.
Il Ruolo dei Chakra
Le diverse parti del corpo attivate dall’asana sono correlate ai chakra, centri energetici posti lungo la colonna vertebrale. Se attiviamo i chakra più bassi (gambe, primo e secondo chakra) lavoriamo sulla stabilità e sul radicamento; se stimoliamo i chakra superiori (cuore, gola, terzo occhio), sviluppiamo qualità più “sottili” e spirituali. Anche le inversioni, che coinvolgono la parte alta del corpo, sono considerate posizioni molto spiritualizzanti.
Il Centro Ananda Assisi: un luogo di spiritualità a 360°
Vicino ad Assisi, immerso nelle colline umbre, sorge da quasi quarant’anni il centro Ananda Assisi, un luogo in cui proponiamo corsi di spiritualità, yoga e meditazione durante tutto l’anno. Abbiamo un tempio dedicato alla pratica e alla meditazione, ed è un punto di riferimento per chi desidera approfondire la conoscenza di sé e sperimentare la realizzazione del Sé.
Il nostro obiettivo non è solo insegnare posture yoga, ma integrare la spiritualità in ogni ambito della vita. Abbiamo un grande orto, una casa editrice, una scuola per bambini, un’accademia d’arte e persino un coro, perché la ricerca interiore si esprime in tante forme. Crediamo che il corpo vada considerato un tempio e curato con attenzione: per questo insegniamo asana ben allineati, tecniche di respirazione (pranayama) e uno stile di vita ispirato ai principi di Paramhansa Yogananda.
Il legame con il Kriya Yoga
La Tecnica del Kriya
Dal punto di vista meditativo, Yogananda ha tramandato la pratica del Kriya Yoga, descritta anche in Autobiografia di uno Yogi. È un’antica tecnica fondata sul controllo dell’energia e del respiro, che conduce a stati di profonda calma interiore e contatto con il divino. Chi sceglie di approfondire seriamente questo sentiero, a un certo punto studia e pratica il Kriya Yoga, apprendendo metodi specifici di meditazione.
Applicare i Principi del Kriya nelle Asana
L’idea alla base è che tutto lo yoga, compreso l’Hatha Yoga, debba favorire la padronanza dell’energia vitale (prana). Quando insegniamo le posizioni, spieghiamo come dirigerne il flusso nel corpo, per armonizzare i chakra e ottenere benefici sia fisici che spirituali. In questo modo, l’Ananda Yoga diventa un’estensione dell’energia e della consapevolezza che si sperimentano nella pratica del Kriya.
Esercizi di Ricarica e Affermazioni: La Forza del Controllo dell’Energia
Gli Esercizi di Ricarica
Gli esercizi di ricarica sono un aspetto fondamentale di tutti gli insegnamenti di Paramhansa Yogananda. Egli sosteneva che l’antico yoga fosse incentrato sul controllo dell’energia: pranayama viene tradotto diversamente in base alle varie tradizioni, da noi viene tradotto semplicemente come prana-yama, controllo del prana. Yogananda ha sviluppato una sequenza di movimenti, tensioni e rilassamenti coscienti mirati a:
1) Percepire l’energia (prana) nel corpo
2) Dirigere il flusso energetico verso specifiche parti del corpo
3) Ricaricare il fisico e la mente di forza vitale
Praticare questi esercizi quotidianamente ci aiuta a mantenere il corpo forte ed equilibrato, poiché il prana è ritenuto la principale fonte di benessere e anche di possibile guarigione. Con il tempo, diveniamo più sensibili alle correnti di energia, rendendole sempre più tangibili.
In Ananda Yoga, gli esercizi di ricarica rappresentano una preparazione ideale prima delle asana o della meditazione. Sono un vero e proprio “risveglio” energetico che rende il corpo pronto a entrare in uno stato di maggiore concentrazione e calma. Allo stesso modo, la consapevolezza acquisita attraverso questi esercizi può essere portata nella vita di tutti i giorni: impariamo a sentire dove si trovano i blocchi energetici e a liberarli, migliorando così il nostro equilibrio psicofisico e la nostra vitalità.
Il Potere delle Affermazioni
In parallelo, Yogananda insisteva molto sull’importanza della mente, sottolineando come i nostri pensieri influenzino profondamente ogni sfera dell’esistenza. Nell’Ananda Yoga, le affermazioni servono a:
1) Rendere positiva la nostra mentalità
2) Sostenere il corpo e l’energia durante l’asana
3) Focalizzare la mente su qualità elevate (forza, amore, gioia)
Ad esempio, nella posizione della mezza luna, spesso ripetiamo internamente affermazioni come:
“Forza e coraggio riempiono le cellule del mio corpo.”
Oppure in Muktasana, quando solleviamo le braccia verso l’alto con una sensazione di liberazione, l’affermazione può essere:
“Sono libero! Sono libero!”
Queste frasi, unite al gesto del corpo, ci permettono di incarnare più pienamente la virtù che desideriamo risvegliare. Se la mente rimane intrappolata in pensieri di dubbio o debolezza, l’asana non potrà esprimere pienamente la sua potenzialità. Le affermazioni ci aiutano così a integrare ogni livello del nostro essere: fisico, energetico, mentale e spirituale.
Conclusione
“Ananda” significa gioia, la gioia dell’anima che esiste al di là del mutevole mondo esterno. L’Ananda Yoga è la struttura esteriore che ci aiuta a risvegliare questa verità interiore. La parola “Kriya” si lega all’idea dell’azione consapevole che mira alla realizzazione del Sé. Il sentiero che insegno si propone di guidarci verso la nostra vera identità, trascendendo i limiti dell’ego e vivendo in armonia con l’anima.
Nel nome Kriyananda di Swami Kriyananda è racchiuso l’intero senso di questo cammino: un’azione ispirata e orientata alla gioia, unendo corpo, mente e spirito in un percorso di realizzazione personale e spirituale.
Ogni aspetto della vita, dalla cura del corpo alle relazioni con gli altri, diventa così un’occasione per esprimere l’anima, abbandonando l’ego e abbracciando la consapevolezza divina che dimora in ognuno di noi.
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autore
Jayadev Jaerschky
Jayadev è insegnante di Ananda Yoga, pratica yoga meditazione da 30 anni seguendo la tradizione del Kriya Yoga di Paramhansa Yogananda, attraverso il suo discepolo Swami Kriyananda.
Vive ed insegna da 24 anni nel centro Europeo Ananda Assisi. Ha insegnato in numerosi Paesi europei, in India, Egitto, Russia e negli Stati Uniti.
È il direttore della Scuola Europea di Ananda Yoga dove forma nuovi insegnanti di yoga.
È autore di sette libri, tra cui: Respira che ti passa, L’Eterno presente, Gli esercizi di ricarica di Paramhansa Yogananda, La via aerea del Kriya Yoga. Jayadev canta con passione e ha pubblicato due CD devozionali, Canti Cosmici e Love God.
Ogni anno guida un pellegrinaggio in India, ai luoghi sacri dell’Himalaya.
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